Un libro per Natale? Il benefattore!

Da pochi giorni è disponibile il romanzo breve “Il Benefattore”, un centinaio di pagine che scorrono via con leggerezza ed un sentimento di limpida bontà, che visto il periodo, si sposano bene con l’atmosfera natalizia (tranquilli che arriva presto).

C’è un racconto di Nino Inzerillo, Le cialde dell’idiota, che è comparso alcune volte, anche sotto forma di brani citati, in a,tra libri dello stesso autore.

“Un gruppo di intellettuali che somigliano tanto a quegli orchestrali del Titanic, che continuarono a suonare le loro insulse melodie, anche dopo l’urto con l’iceberg”.

Ognuno di noi si mostra indulgente e saturo di saggezza rurale, quando le disgrazie o le malattie si impossessano del corpo degli altri.

Ognuno di noi, si mostra sorpreso e non riesce a darsi pace, se gli stessi funesti accadimenti, si palesano nel corso del nostro cammino terreno.

Così, gli intellettuali idioti, non si accorgono dei segnali che provengono dalla struttura sociale per cui lavorano, troppo grande ed importante per essere trascinata in un fallimento.

Precipitare da una posizione più elevata produce un tonfo maggiore, e fa più male per chi è coinvolto nella caduta.

Illudersi che il tempo avrebbe sanato tutto, che ci sarebbe stato un riscatto, che avrebbero trovato un mezzo per salvarli, è stato il peccato di presunzione degli idioti.

Infine ridotti in frantumi, approdati ad una forma di sostegno al reddito, hanno perso ogni fiducia in loro stessi, ancora prima che negli altri; qui si inserisce il destino o la provvidenza.

Il benefattore è un uomo, amico del “più idiota fra gli idioti”, che ha un paio di sogni. Il primo è quello di realizzare una struttura che accolga e curi i bisognosi, ed infine trovare una donna che lo ami ed accetti di essere riamata.

Propone di rimettere in rimettere in piedi, seppure per un solo mese, quel gruppo ed affidargli il compito di produrre un progetto che dovrebbe consentire il finanziamento per la struttura di accoglienza.

Dovrà fare i conti con la ritrosia di chi, ormai anziano, è restio a sentire solo parlare di ritorno al lavoro; ma ha un asso nella manica : l’orgoglio di chi è “stanco di condurre una vita di merda”. Ed è proprio questa la chiave che scardinare le ultime resistenze.

Mancano quaranta giorni al Natale , il Benefattore riuscirà a portare a termine i due progetti più grandi ed ambiziosi della sua vita? E che ne sarà degli idioti?

Il libro è disponibile solo su Amazon e ad un prezzo risibile.

Ecco il link Il Benefattore

Le recensioni e l’impatto sulla vendita di un libro

Ho recentemente detto ad un amico, che scrivere un libro è, paradossalmente, la parte meno importante, perché se hai delle qualità narrative, riesci a mettere insieme delle pagine con discreta facilità.

Certo, se pubblichi da indipendente e non hai denaro da investire, devi confezionare un abito alle tue pagine: in primo luogo devi rivedere ciò che hai scritto ed andare alla ricerca di ogni più piccolo errore.

Nelle pieghe della trascrizione, o digitazione, stai pur certo che qualcosa sfugge ed è un lavoro paziente di revisione.

Devi formattare il testo e adattarlo ad una gabbia, inserire un indice mobile per lo eBook ed infine mettere a punto una copertina attraente.

Tutto qui? Non proprio, ora viene la parte più complessa: convincere i potenziali lettori ad acquistarlo e non è impresa da poco.

Se hai denaro, organizzi delle presentazioni, se non ne hai, devi arrangiarti coi mezzi che ti mette a disposizione la Rete.

Infine, quando cominci a vendere le prime copie, attendi le recensioni, se sono positive queste fungono da volàno alle vendite.

L’impatto che Avana in Paradiso ha avuto sui lettori è superiore alle mie stesse aspettative, piace!

È lieve, di facile e veloce lettura, narra di amicizia, d’amore, di religione, del senso della vita , ed infine s’aggiunge quel quid che è rappresentato dai sigari. Attanti o attori se preferite. Costa poco ed è raggiungibile facilmente , bastano pochi click per acquistarlo su amazon, se non è di tuo gradimento, puoi perfino restituirlo.

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Avana in paradiso, estratto del libro

“Il suono stridulo dei gabbiani del porto, una leggera pioggia che scendeva, le strade del centro e poi via verso Malmi e Myrttitie, verso Kontula ed ancora in giro senza meta. Era una città che non riconoscevo, se non per i profumi e per quel colore rosso opaco dell’edificio di Myrttitie.”

Passi di

Avana in paradiso

Nino Inzerillo

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Il terremoto inventato, due anni dopo

Solitamente si dice che un libro ha un ciclo di vita limitato, a parte i grandi classici sia ben chiaro.

Pare non sia proprio così per Il terremoto inventato, qualcuno poteva pensare, di sicuro non io, che il romanzo d’esordio di un perfetto sconosciuto, che non aveva al,e spalle un Editore, e maiuscola, fosse giunto alla fine del proprio cammino.

Non è così, bastava poco (si fa per dire, tra cover, prefazione, sinossi, formattazione del testo, indice mobile per la lettura facilitata dello eBook e undicesimo capitolo, la fatica è stata parecchia), ma alla fine l’occhio del padrone ingrassa il cavallo e così…

Il terremoto inventato seconda edizione momenti Twitter

Un anno fa, di questi tempi, gli amici di #SalaLettura si produssero in un apprezzabile sforzo per la diffusione del romanzo.

Giunto alla seconda edizione, con corpose novità a partire da un intero capitolo che ridisegna la narrazione, conferendole un altro finale, riproponiamo quegli attimi

Il terremoto inventato

Per non ingenerare confusione con la vecchia edizione del libro, rammentiamo che la seconda edizione è disponile su Amazon, eBook e libro.

Libro

eBook

Avana in paradiso, recensione del romanzo

Cento trentuno pagine, così recita la scheda informativa, io ho letto lo eBook. Un romanzo breve, a detta di Nino l’ultimo che scrive, conoscendolo da tanto tempo, propenderei per credergli.

Il romanzo “d’addio”, del commiato dai lettori, è ambientato in un “nonluogo”, la connotazione del quale sarà resa nota solo nel capitolo finale.

Centrato su di una discreta quantità di dialoghi, sembra quasi la sceneggiatura di un film, e sono molti i personaggi che si alternano in questa strana sala d’attesa.

Io, di sale d’attesa, ne avevo visto e vissuto in vita, questa pareva essere avvolta da un grande silenzio. Le vetrate erano rese vane dalla nebbia che copriva la vista, qualunque cosa ci fosse oltre i vetri, non era a me dato vederla”

Come in ogni sala destinata ai viaggiatori, si incontrano personaggi eterogenei, coi quali intavolare brevi conversazioni le cui tematiche sono disparate e senza soluzione di continuità.

Il primo personaggio è Dio, o almeno questo si intuisce, sono quesiti escatologici, ed il viaggiatore chiede di conoscere quale sarà il destino che lo attende.

Quello di un’anima che è chiamata a staccarsi da ogni legame terreno, per ascendere al Cielo.

Sono uomini e donne che hanno sofferto, che non hanno ancora accettato il trauma della morte, e raccontano gli episodi cruciali della loro esistenza, per lo più fatta di sofferenze.

Ridondante il tema dei sigari, che siano attanti o attori, sono presenti dall’inizio alla fine, uno dei capitoli è proprio “I sigari preferiti di Dio”, che saranno rivelati in coda al capitolo finale.

Centrale il tema dell’esistenza, delle ragioni ultime che sovrintendono alla nascita e danno un senso alla vita intera, che sia degna o meno di essere vissuta.

Il passaggio da un dialogo all’altro, segna e tocca aspetti sempre attuali e di un certo peso.

È un viaggio dell’anima ciò che viene descritto , del protagonista che si interroga sul proprio passato e dei punti di congiunzione tra se stessa e l’altro comunicante.

Ti ho seguito, per quello che ho potuto, e si che siamo morti, io sono un’anima tu non saprei, sai che certe cose è meglio non saperle e nemmeno provare ad indovinarle, e poi a nessuno è concesso di sapere in anticipo il proprio futuro. Non sarò certo io, povera donna, a dirti se sei ancora fra coloro che appartengono al dominio della morte o in uno stato indefinito, una mescolanza dei due stati che non saprei nemmeno spiegarti.

Una continua ricerca di se stessi e la rielaborazione del passato, è ciò che informa di se’ le pagine del romanzo, conferendogli il valore di un’analisi introspettiva.

Un viaggio immaginario lungo paesaggi appena immaginati, tratti dalle memorie di chi si racconta al lettore.

Il colpo di scena risiede nel finale a sorpresa, che ci proietta in una dimensione terrena e presente.

La voglia matta di lasciare una terra desolata e desolante, un progetto di futuro appena abbozzato ed a cui pochi o nessuno mostrano di credere.

Le amicizie, l’amore, le relazioni cogli altri, sono la struttura intorno alla quale è costruito il romanzo. Le illusioni, gli inganni, le certezze, il bene ed il male; tutti temi agilmente tracciati con la solita abilità narrativa, non comune ed assai apprezzabile.

Forse il registro linguistico è meno aulico del solito, a vantaggio di una lettura più semplice, ancorché ricercata e con la cura che appartiene allo scrittore.

Ha torto, Nino, quando lo definisce un “lavoro minore”, al contrario è una delle prove migliori che gli possiamo ascrivere!

Ancora una volta, grazie Nino, se decidessi di continuare, ti seguiremmo!

Uno scrittore che merita palcoscenici diversi dalla auto pubblicazione!

Una citazione personale? A me ricorda un brano dei Pink Floyd “Point me at the sky”

WLF